Eureka! Finalmente!
Con l’entrata in vigore del nuovo regolamento comunitario, Gennaio 2018, saranno permesse le importazioni d’insetti destinati all’alimentazione umana.
Già insetti che sino ad ieri li rincorrevamo, per accopparli, con bastoni del nonno e del bisnonno, forconi a tre – cinque – dieci rebbi, scarpe e scarponi, zoccoli, ferri da stiro, bombolette varie (ripiene e pressurizzate con DDT o polveri di vario genere), mattoni pieni o vuoti, schiacciate plantari semi roteanti parallele al pavimento e relativo calcio d’espulsione verso l’esterno, ecc., ecc.
Comportamenti …… psicotici degni di terapie farmacologiche o se preferite becera inciviltà (Sic!).
A ben valutare bisogna ammettere l’impressionante evoluzione gastronomica globale apporta sulle nostre tavole da cotanta Nuova Disposizione Comunitaria!
E si, cari signori Bruxellini di Bruxelles, grazie per avere legalizzato l’importazione e la commercializzazione degli insetti, volanti, striscianti, nuotanti, et similia, d’importazione o autoctoni; e si, autoctoni poiché ora anche d’allevamenti nostrani (al momento non si sa se DOC, DOCG, DOP, dimagranti, ingrassanti, galenici, ecc. ecc. ), nonché preparati gastronomici di Artropodi terrestri o Esapodi come spiedini di Grilli e Cavallette, croccanti Millepiedi arrostiti al forno o affumicati, Tarantole arrostite senza conservanti o coloranti emananti inebrianti aromi come quelli delle Cimici (di terra, di acqua, di aria), Farfalle fritte e condite, spiedini di Scorpioni e Scarabei, Vermi, Serpenti, Serpentelli e Serpentoni e così via dicendo, magari con tanta di Certificazione HACCP oppure o ISO nonché quelle Territoriali (DOC, IGP, ecc. ecc.).
Finalmente s’è posto fine alla retriva e discriminante disposizione “…… che imponeva alle industrie di fermare gl’insetti all’entrata”.
Tsè (in senso fumettistico ed entomologico); adesso è iniziata l’era dell’ingresso libero e globalizzazione “à gogo” degli insetti. Toh!
A questo punto CHIEDIAMO FERMAMENTE LA RIVALUTAZIONE del NOSTRANO TONCHIO, non per noi misoneisti (così siamo stati definiti, cioè contrari ad ogni innovazione) sia chiaro, ma per gli acclamanti ed amanti GOURMET (Bruxellini di Bruxelles in primis) dei succitati ed amorevolissimi insetti d’importazione, o di recente produzione autoctona!
E si, l’immarcescibile TONCHIO anche se con la sua sola postura, quasi fetale dentro i legumi crudi o cotti, tanti vomiti ha procurato alle vecchie generazioni, compresa la nostra, quando nell’immediato dopoguerra se ne intravedeva o se ne masticava uno dentro una lenticchia o una fava cotta ecc. a fronte di migliaia e migliaia di chicchi sani.
L’ingiustamente aberrato TONCHIO, sino ad ieri oggetto di persecuzione da parte delle retrive autorità sanitarie nostrane e che oggi, alla luce delle nuove norme, potrebbe ben figurare anzi ergersi, come TONCHIO REALE.
Va da se che altre valutazioni pro TONCHIO REALE potrebbero aggiungersi a quelle succitate, come il colore ben nero, la croccantezza o consistenza secondo una certa esclusiva scala tenderometrica in funzione di diverse condizioni come l’età, il calibro, la postura, lo stato al momento della masticazione cruda o cotta), ecc., ecc.
In aggiunta, per rimanere al passo coi tempi, chiediamo che venga immediatamente istituita una nuova facoltà: L’Entomologia gastronomica, riconosciuta da tutti i paesi della Comunità.
Per finire (al momento) chiediamo che venga creata una Commissione per stabilire, lontani da ogni soggettivismo ed interessi di lobby, gli eventuali abbinamenti dei vini a tale nuova gastronomia strisciante, volante o nuotante.
Parimenti chiediamo che il nostrano TONCHIO REALE sia identificato ed incluso nella lista del Patrimonio UNESCO, magari sbattendo fuori da cotanto Blasonato Patrimonio UNESCO la Francese Baguette o l’Italiana Pizza.
Chiaramente la scelta sostitutiva sarebbe di pertinenza, tout court, dell’illuminata intuizione delle altrettanto illuminate commissioni dei sunnominati funzionari Bruxellini di Bruxelles “ad acta”, che dovrebbero deliberare dopo reiterati dibattiti accademici e loro personali degustazioni gastronomiche del Tonchio nelle varie ricette.
In fine, come Marchio da depositare, proponiamo di sostituire l’Uomo di Vitruvio con il Tonchio e pazienza se si presenteranno delle discrepanze iconografiche anatomiche, centrali e periferiche,
incluse nelle figure geometriche che, se necessario, soprassiedano a certe armoniche proporzioni tra le varie parti anatomiche, tralasciando (esempio non limitativo) il canone Vinciano e Leonardesco che “…… llo spatio che ssi truova infra lle gambe fia triangolo equilatero”.
Per trovare soluzione a tale differenza si può ricorrere ad un Tonchio OGM oppure a Photoshop.
“Ad malora”, chiediamo scusa volevamo dire “Ad maiora”, signori Bruxellini di Bruxelles!